Attualmente molte donne sembrano preferire i lavori politicamente impegnativi in ambienti puramente culturali e non a livello tecnologico.
Le donne non sono attivamente interessate allo sviluppo di hardware e software, e quindi rifiutano qualsiasi possibilità di condividere il relativo potere.
La questione è se la pratica estetico/culturale potrà solamente influenzare sufficientemente lo sviluppo tecnologico, o se le donne dovranno finalmente sporcarsi le mani con la tecnologia.
Dobbiamo porci alcune domande come:
“Cosa dobbiamo fare per essere in grado di gestire consapevolmente ed influenzare gli sviluppi tecnologici?” E “Cosa ci impedisce di accedere a tutto questo?” E “Il cyberfemminismo richiede necessariamente una competenza tecnica, o è sufficiente teorizzare una tecnologia e concentrare sul piano sociale, culturale e politico gli aspetti delle nuove tecnologie?“
Cornelia Sollfrank (1999)
Fonte: Ele Weekend