Il Kasuti detto anche kasooti è la più antica forma di ricamo in India. Sede dei Satavahanas, chutus, Kadambas, Chalukya, Ratrakutas, Hoysala, Seunas, Vijayanagar e molto altro ancora è anche sede di varie arti, si narra che proprio a Karnataka siano state fondate tutte le 64 arti tra cui il Kasuti.
Da dove deriva la parola Kasuti? La parola Kasuti può essere suddivisa in ky che significa mano e suti che significa tessere. Il termine Kasuti in North India diventa Kashida.
Caratteristiche del Kasuti
Il Kasuti veniva eseguito su tessuti sari tipici di Ilkal una città situata a Nord di Karnataka, questi tessuti in cotone o in seta, venivano realizzati con appositi telai. Lo sfondo scuro del tessuto sari proveniente da Ilkal forniva una buona base ai colori usati nel ricamo Kasuti.
Questi sari generalmente di colore rosso granato, si distinguevano per un bordo intessuto chiamato Pallav, una sorta di fascia di colore bianco. Il ricamo Kasuti viene eseguito sopra questo Pallav in un bordo chiamato bugadi che costituisce la base del ricamo da eseguire.
Questa bordura viene eseguita a punto gavanti, conosciuto anche come punto nodini. Successivamente vengono ricamati sul sari disegni di dimensioni molto grandi e in rilievo. I motivi utilizzati sono Chariot Ratha, l’ albero con fiori e pavoni, disegni che si espandono nella parte bianca del Pallaw e seguono lungo i bordi rossi del sari con piccoli fiori o addirittura minuscoli pallini.
I ricami vengono eseguiti unicamente a mano. I simboli ricamati Kasuti sono campane, carri, figure stilizzate, fiori, animali ecc. Appaiono uguali su entrambi i lati del sari.
Simboli e Disegni Kasuti
Ogni ricamo kasuti è ricco di motivi simbolici, come i ricami appartenenti alle nobili famiglie e ai feudatari, i Chalukya per esempio, una dinastia che regnò su gran parte dell’India meridionale e centrale, tra il VI e il XII secolo. Troviamo inoltre pregiati ricami nelle zone di Bijapur e Dharwad.
Da qui l’ispirazione di queste donne di ricamare simboli e disegni come templi, cavees, santuari, edifici splendidamente scolpiti con motivi raffinati, la flora e la fauna della regione, e tutto ciò che potevano ammirare.
Religione e Kasuti
Fino a poco tempo fa, era consuetudine per le spose indossare il saris tipico dell’Ilkal di colore blu scuro con ricami eseguiti a mano. I giorni prima del matrimonio le future spose ricamavano il sari chiamato chandrakali sari lungo 8 metri.
Il tessuto era realizzato con trama di colore nera e ordito di colore indaco. In realtà l’uso dell’ indaco come ordito era obbligatorio nei sarees Ilkal e quindi i diversi colori tessuti risultavano avere un effetto di chiaroscuro. ll Chandrakala era considerato Shubha Shagun cioè di buon auspicio.
Per i Lingayats si era soliti regalare alle donne incinta un Khun o un choli ricamato a mano. I sogni e i desideri di queste giovani ragazze trovavano espressione in questi tessuti ricamati. Lungo i bordi, è possibile trovare rappresentazioni bucoliche, un cavallo sormontato da un cavaliere che porta la moglie a casa, uccelli amorini ecc.
E’ importante inoltre sapere che il Kasuti viene menzionato nella bibbia a proposito dei tessitori di Kasuti. Nel capitolo 26 dell’Esodo nella Bibbia Kannada viene menzionato sia il ricamo che il Kasuti. I missionari tedeschi aprono una scuola e un ospedale e a far parte del curriculum scolastico nella scuola vi è l’insegnamento del Kasuki.
Il Guru Nanak (1469-1538AD) dice:
Kadh kasida pahreh choli tan tu jane Nari
Traduzione in Italiano:
Solo quando avrai ricamato il tuo abito, verrai considerata una donna
Come da tradizione il Chandrkala è praticato anche nel Nanded.
Fonte: http://storyofkannada.blogspot.com