Appassionate di Maglia ed il Fenomeno dello ‘Yarnbombing’

yarnbombing

Gli artisti di  strada per creare i graffiti hanno aggiunto un nuovo strumento alle loro tradizionali bombolette spry – aghi per maglia e gomitoli di lana.

Centinaia di appassionati di maglia di tutto il mondo hanno cominciato a confezionare enormi creazioni di lana avvolgendo beni pubblici come alberi, cartelli  stradali e lampioni.

Essi scattano delle foto alle loro coloratissime opere d’arte pubblicandole successivamente sui loro blog per poterle condividere con amici e ricevere commenti.

Uno dei capolavori piu’ ambiziosi e unici è quello realizzato da una donna che trascorre un’intera settimana per coprire a maglia un autobus in disuso con colaratissimi fili di lana colorata.

Il fenomeno, chiamato Yarnbombing, si pensa che abbia avuto origine negli Stati Uniti, ma adesso sono anche gli appassionati di maglia inglesi che  iniziano a coprire le strade britanniche con la lana.

Alcune palline di lana sono state eseguite separatamente e poi cucite con ago e filo insieme ad altri componenti di lana, altri pezzi invece sono stati applicati in un telo scuro.

L’artista Sarah Hardacre, 31 anni, di Salford, Manchester, ha cominciato a realizzare Yarnbombing nel suo tempo libero.

Ha affermato: “la Yarnbombing è tutto cio’ che riguarda l’utilizzo della strada come espressione artistica. Ho realizzato  a maglia coperture per alberi, un intero capannone per giardino con quadrati fatti a mano e tutti i passanti sorridono nel vedere questi involucri bizzarri.

Si tratta di un gruppo di persone che con orgoglio colorano e danno un aspetto gradevole alle loro città.

“Yarnbombing è facile da fare e può catturare l’immaginazione e la creatività di tante persone”.

La Yarnbombing Mania è stata pensata da Magda Sayed, 35 anni, del Texas proprietaria di un negozio di vestiti.

Knitta Please un sito che nascda un gruppo di appassionate di maglia che non sapendo cosa fare con  le loro sciarpe e maglioni semi-finiti cominciano a realizzare delle coperture per le maniglie delle porte. Questa mania si è rapidamente diffusa con Sayeg il quale ha realizzato più stravagante progetto sull’autobus.

“Ero nel mio negozio un sabato pomeriggio e ho deciso di  creare qualcosa per illuminare il posto”, ha detto. “Ho guardato la porta e ho deciso di realizzare una piccola maglia accogliente per essa.” La maglia ha attirato molta attenzione dopo averla messa alla porta e le persone erano molto  incuriosite e chiedevano spiegazioni.
“Ho chiamato un mio amico la sera tardi e ho spiegato la mia idea su come utilizzare la vecchia maglieria per creare graffiti su  cose in strada.” Aveva iniziato una coperta per bambini a maglia e l’ho potuta utilizzare per avvolgerla attorno a uno ‘stop’ come segno al di fuori della mia finestra. “Vi è stata una tale reazione a essa.
La gente si fermava addirittura dalla propria auto per guardare, le loro teste uscivano fuori dal finestrino per scattare le foto.” Così ho capito che potevo fare di più ed ho  creato un gruppo. “Dal momento che ho creato il club, la signora Sayeg ha lavorato sulla sua strada creando migliaia di palline di lana e così adesso quest’arte viene utilizzata in tutto il mondo.
Lei ha coperto decine di alberi, i segnagli stradali e auto in maglia ma la sua impresa più grande è stato l’autobus.
Says ha aggiunto: “Per fortuna ho avuto un piccolo gruppo che mi ha aiutato per l’autobus, ha impiegato una settimana per realizzarlo.” Abbiamo utilizzato aghi grandi e grossi e decine di gomitoli di filati per coprire integralmente l’intero veicolo. “Sembrava assolutamente sorprendente dopo – in modo brillante e colorato.” Utilizzare la maglia come una forma di graffiti è folle e divertente come hobby.
“Due knitters in Canada, stanno per pubblicare un libro intitolato Yarnbombing: L’Arte dei Graffiti Knit. Mandy Moore e Leanne Prain, di Vancouver, inizialmente hanno aderito allo Stitch e Bitch club – il termine usato per le giovani donne che si ritrovano a lavorare a maglia e a fare pettegolezzi. Il loro grppo si espanse e in seguito hanno trascorso gli ultimi anni a documentare i loro lavori.

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